CHI SIAMO
FIDA–FORUM ITALIANO DIRITTI AUTISMO
FIDA – FORUM ITALIANO DIRITTI AUTISMO è oggi una APS il cui scopo è quello di mettere in rete le associazioni e le persone che non trovano risposte adeguate alla propria condizione in seno alle organizzazioni storiche dell’autismo e non vedono soddisfatte i propri urgenti bisogni da parte delle Istituzioni. La sua mission è volta al pieno riconoscimento del diritto soggettivo e della centralità della persona disabile/autistica nel sistema dei servizi e nella legislazione della Repubblica. E mira a imporre quell’idea di consapevolezza dell’autismo che FIDA considera una cura per tutto il tessuto sociale e non solo per l’enorme bacino di nuclei interessati dalla neurodiversità.
Intendiamo promuovere una serie di azioni collettive e condivise per sostenere i diritti delle persone disabili/autistiche e dei loro famigliari di fronte a un Sistema troppo spesso inerte o autoreferenziale, incapace di integrare le risorse e mettere in pratica le stesse leggi promulgate a supporto delle criticità più evidenti, fino a ignorare la vera portata del disagio che si muove nello stesso terreno sociale a cui si dovrebbe prestare la massima attenzione. Un Sistema, inoltre, colpevolmente disarmonico a livello nazionale, teso a relegare i veri portatori di valore (i disabili e le loro famiglie) in un un ruolo marginale concedendo, invece, ampia discrezionalità agli uffici e ai servizi.
Da queste basi, nel gennaio 2020, ci siamo mossi per reclamare attenzione e tutela sia per le persone autistiche che per le loro famiglie, raccogliendo in breve tempo l’adesione di decine di associazioni sul territorio italiano alle nostre iniziative. Ed è proprio nella direzione di una proposta articolata che ci siamo orientati, con l’obiettivo di mettere radicalmente in discussione i codici con cui finora è stata affrontata la “questione disabilità” dalla politica e dalle istituzioni, ma anche dalle stesse associazioni nazionali che l’hanno finora rappresentata. Il risultato di questo progetto è il contenuto di una piattaforma programmatica che sintetizza le nostre idee su le linee guida su autismo e neurodiversità condivise dai suoi associati e aderenti.
Autismo e Diritti: il percorso di consapevolezza e di rivendicazione è quanto mai impervio e complesso. Per affrontare un tema tanto ampio e delicato servirebbe una organizzazione ben più strutturata della nostra: siamo semplicemente genitori. Quella di FIDA, infatti, non è che l’azione di autodifesa di una fascia fragilissima della popolazione in un momento gravissimo nel quale, come e più di sempre, l’Autismo appare invisibile all’attenzione della politica e dei media. Ma è anche un’epoca di potenziali e necessari cambiamenti a cui vorremmo dare il nostro contributo trasformando, nel prossimo futuro, in FEDERAZIONE quello che oggi è un Forum di coordinamento. In questo percorso il vostro aiuto è prezioso, e può fare la differenza.
Il logo di FIDA (interpretazione di un pittogramma fortemente simbolico dell’arte aborigena australiana) rappresenta l’agorà in cui tutte le voci hanno lo stesso valore e rispecchia il nostro principio di pluralità e condivisione delle istanze sui diritti, che non possono sottostare ad alcuna gerarchia.
FIDA – FORUM ITALIANO DIRITTI AUTISMO è oggi una APS il cui scopo è quello di mettere in rete le associazioni e le persone che non trovano risposte adeguate alla propria condizione in seno alle organizzazioni storiche dell’autismo e non vedono soddisfatte i propri urgenti bisogni da parte delle Istituzioni. La sua mission è volta al pieno riconoscimento del diritto soggettivo e della centralità della persona disabile/autistica nel sistema dei servizi e nella legislazione della Repubblica. E mira a imporre quell’idea di consapevolezza dell’autismo che FIDA considera una cura per tutto il tessuto sociale e non solo per l’enorme bacino di nuclei interessati dalla neurodiversità.
Intendiamo promuovere una serie di azioni collettive e condivise per sostenere i diritti delle persone disabili/autistiche e dei loro famigliari di fronte a un Sistema spesso inerte o autoreferenziale, incapace di integrare le risorse e le azioni a supporto delle criticità più evidenti, fino a ignorare la vera portata del disagio che si muove nello stesso terreno sociale a cui dovrebbe prestare massima attenzione. Un Sistema che è oltrettutto colpevolmente dis-omogeneo nel territorio nazionale, condannando i veri portatori di valore (i disabili e le loro famiglie) a un ruolo marginale e concedendo invece ampia discrezionalità agli uffici e ai servizi.
Da queste basi, nel gennaio 2020 ci siamo mossi per reclamare attenzione e tutela sia per le persone autistiche che per le loro famiglie, raccogliendo in breve tempo l’adesione alle nostre iniziative da parte di decine di associazioni sul territorio italiano. Ed è proprio nella direzione di un’articolata proposta che mira a cambiare radicalmente i codici con cui finora è stata affrontata – dalla politica e dalle istituzioni, ma anche dalle stesse organizzazioni che l’hanno rappresentata – la “questione disabilità” abbiamo presentato una piattaforma programmatica che contiene le linee guida su autismo e neurodiversità condivise dai suoi associati e aderenti.
Autismo e Diritti. La prospettiva che si presenta a chi dovesse iniziare questo percorso di consapevolezza e di rivendicazione è quanto mai impervio e complesso. Per affrontare un tema tanto ampio e delicato servirebbe una organizzazione strutturata (con risorse, uffici di ricerca e studi legali, personale a tempo pieno etc) mentre noi siamo solo genitori che hanno scelto di mettere parte del proprio tempo a disposizione di questa battaglia. Quella di FIDA, infatti, non è che l’azione di autodifesa di una fascia fragilissima della popolazione in un momento gravissimo nel quale, come e più di sempre, l’Autismo appare invisibile all’attenzione della politica e dei media. Ma è anche un’epoca di potenziali e necessari cambiamenti a cui vorremmo dare il nostro contributo, trasformando, nel prossimo futuro, in FEDERAZIONE quello che oggi è un Forum di coordinamento. In questo percorso il vostro aiuto è prezioso, e può fare la differenza.
Il logo di FIDA (interpretazione di un pittogramma fortemente simbolico dell’arte aborigena australiana) rappresenta l’agorà in cui tutte le voci hanno lo stesso valore e rispecchia il nostro principio di pluralità e condivisione delle istanze sui diritti, che non possono sottostare ad alcuna gerarchia.
Dichiarazioni dei Fondatori
PORTAVOCE FIDA
Pierluigi Frassineti
Cristiana Mazzoni
Statuto e Linee Programmatiche
STATUTO
Art. 1 Costituzione
1. È costituita l’associazione di promozione sociale denominata “FIDA – COORDINAMENTO ITALIANO DIRITTI AUTISMO – APS”, qui di seguito detta “Associazione”.
2. L’Associazione si configura quale associazione di promozione sociale, ai sensi degli artt. 35 e segg. del Decreto Legislativo n. 117 del 2017 (Codice del Terzo Settore), nonché dei principi generali dell’ordinamento giuridico, per il perseguimento senza scopo di lucro neppure indiretto di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. L’Associazione, in virtù dell’iscrizione nell’apposito Registro, adotta la qualifica di APS e utilizza tale acronimo inserendolo negli atti, nella corrispondenza e in ogni comunicazione e manifestazione esterna della medesima.
3. L’Associazione è disciplinata dal presente Statuto e dagli eventuali regolamenti che, approvati secondo le norme statutarie, si rendessero necessari per meglio regolamentare specifici rapporti associativi o attività.
Art. 2 Sede
1. L’Associazione ha sede nel Comune di Roma.
2. Con delibera del Consiglio Direttivo potrà essere individuata e trasferita la sede legale, senza necessità di modifica statutaria, purchè all’interno del medesimo Comune.
3. Con delibera del Consiglio Direttivo possono essere inoltre istituite sedi operative dell’Associazione in Italia o all’estero.
Art. 3 Durata
L’Associazione ha durata illimitata.
Art. 4 Oggetto e finalità
1. Lo spirito e la prassi dell’Associazione si conformano ai principi della Costituzione Italiana e si fondano sul pieno rispetto della dimensione umana, spirituale e culturale della persona.
L’Associazione è apartitica e si atterrà ai seguenti principi: assenza di fine di lucro, democraticità della struttura ed elettività delle cariche sociali.
2. Per il perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale l’Associazione svolge, in favore di associati, loro familiari e terzi, avvalendosi in modo prevalente delle prestazioni dei volontari associati, le seguenti attività di interesse generale di cui all’art. 5 comma 1 del Decreto Legislativo n. 117 del 2017:
- interventi e servizi sociali ai sensi dell’articolo 1, commi 1 e 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, e successive modificazioni, e interventi, servizi e prestazioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, e alla legge 22 giugno 2016, n. 112, e successive modificazioni;
- promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale di cui al presente articolo, promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi di cui all’articolo 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53, e i gruppi di acquisto solidale di cui all’articolo 1, comma 266, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
L’Associazione ha per scopo la tutela dei diritti delle persone disabili ed in particolare delle persone autistiche e delle loro famiglie, sia singole che riunite in associazioni contro ogni tipo di discriminazione e invisibilità sociale. A tal fine intende coinvolgere tutte quelle persone e associazioni che si sono dimostrate sensibili agli stessi temi e alle stesse rivendicazioni, con l’obiettivo di costituire una rete collaborativa capace di avanzare proposte e programmi atti a migliorare le condizioni sociali, sanitarie, civili e culturali della disabilità in Italia e in ambito comunitario. Nella visione della Associazione vi è al primo posto il riconoscimento della cosiddetta disabilità come preziosa risorsa a disposizione della società intera, abbracciando un percorso di affermazione dei diritti (di cui il disabile e i suoi congiunti sono portatori) che veda al centro la persona e i nuclei famigliari (caregiver).
L’Associazione in particolare persegue tali finalità di interesse generale mediante le seguenti attività:
- promuovere un maggiore e più efficace coordinamento fra tutti i soggetti istituzionali e sociali del territorio italiano che agiscono nell’ambito delle attività sanitarie, terapeutiche, socio-assistenziali socio-educative, formative e lavorative concernenti le persone disabili/autistiche, al fine di favorire lo studio e la realizzazione di piani di assistenza mirati, sensibili alle loro necessità vitali e quotidiane e rispondenti ai loro diritti fondamentali.
- migliorare la condizione della persona disabile/autistica e del suo nucleo famigliare di fronte ai problemi creati dalla scarsa ottimizzazione delle risorse economiche istituzionali, al fine di raggiungere l’obiettivo di una buona qualità del “Durante e Dopodinoi”, riducendo allo stesso tempo lo stress psico-sociale e ottimizzando gli interventi lungo l’intero arco della vita.
- sostenere il principio di uguaglianza nel sistema socio-sanitario, evidenziando le criticità esistenti e agevolando l’intervento finanziario a sostegno della vita extra-famigliare delle persone disabili con l’integrazione fra le risorse esistenti e quelle derivanti dalle leggi in materia.
- assicurare la migliore qualità della vita delle persone disabili e delle loro famiglie, con l’intento di ricondurre le azioni terapeutiche verso l’inclusione in seno alla comunità, e di ridurre nello stesso tempo i fenomeni di stand-by assistenziale e di eventuale emarginazione dei nuclei meno abbienti.
- armonizzare i diritti civili, assistenziali, terapeutici e didattici delle persone disabili/autistiche in tutto il territorio italiano, uniformando per quanto possibile le differenze di trattamenti e governance delle singole regioni in materia di disabilità, promuovendo il passaggio dalla “logica dei bisogni” alla “logica dei diritti”.
- rafforzare i diritti di educazione, salute, benessere, sicurezza sociale, riabilitazione, lavoro, sport e svago, nel segno di un forte e deciso impegno per collocare in una società migliore (con canoni di inclusione condivisi) le persone disabili, nel pieno rispetto dei loro diritti umani e costituzionali.
- promuovere le problematiche relative alle disabilità per la sensibilizzazione delle Istituzioni, dei media e della società civile, con campagne di promozione e di formazione sui diritti esigibili. In questo senso – ultimo ma non ultimo obiettivo – è urgente un profondo lavoro di educazione e riabilitazione dei contesti dove le persone disabili vivono e lavorano, perché siano, dal punto di vista oggettivo e da quello culturale, rispettosi delle diversità di cui le persone sono portatrici. Questa azione deve agire in profondità, fino a realizzare la piena consapevolezza (semantica, emotiva, scientifica, intellettuale, sociale, comportamentale) da parte della società nei confronti delle diversità in generale e delle neurodiversità in particolare.
3. L’Associazione può inoltre svolgere, a norma dell’art. 6 del Codice del terzo Settore, attività diverse da quelle di interesse generale sopra indicate purché secondarie e strumentali rispetto a queste ultime secondo criteri e limiti definiti con apposito Decreto ministeriale. Tali attività sono individuate con apposita delibera dell’Assemblea.
4. L’Associazione può esercitare anche attività di raccolta fondi – attraverso la richiesta a terzi di donazioni, lasciti e contributi di natura non corrispettiva – al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale e nel rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e con il pubblico.
5. L’Associazione svolge inoltre attività di sensibilizzazione ed informazione del pubblico sui temi attinenti alle proprie finalità, si avvale di ogni strumento utile al raggiungimento degli scopi sociali ed in particolare della collaborazione con gli Enti Locali, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni, ovvero con altri enti aventi scopi analoghi o connessi con i propri.
Art. 5 Associati
1. Possono aderire all’associazione le persone fisiche e gli enti del Terzo settore o senza scopo di lucro che condividono le finalità della stessa e che partecipano alle attività dell’associazione con la loro opera, con le loro competenze e conoscenze. Il numero degli associati non può essere inferiore al minimo stabilito dal Codice del Terzo Settore; in caso contrario la compagine associativa deve essere integrata entro un anno. Gli altri enti del Terzo settore o senza scopo di lucro sono rappresentati dal rispettivo Presidente ovvero da altro soggetto delegato e possono aderire all’Associazione a condizione che il loro numero non sia superiore al 50% (cinquanta per cento) del numero delle Associazioni di promozione sociale.
2. Sono associati dell’Associazione coloro che hanno partecipato alla costituzione e quanti altri, su domanda scritta, verranno ammessi dal Consiglio Direttivo e verseranno la quota di associazione annualmente stabilita dal Consiglio Direttivo. Nella domanda di ammissione, l’interessato dichiara di conoscere ed accettare integralmente il presente Statuto, gli eventuali regolamenti e di attenersi alle deliberazioni legalmente adottate dagli organi associativi.
Il Consiglio Direttivo delibera sulla domanda secondo criteri non discriminatori, coerenti con le finalità perseguite e le attività di interesse generale svolte.
La deliberazione di ammissione deve essere comunicata all’interessato e annotata, a cura del Consiglio Direttivo, nel libro degli associati.
3. In caso di mancato accoglimento della domanda di ammissione, il Consiglio Direttivo deve, entro 60 giorni, motivare la deliberazione di rigetto e comunicarla all’interessato il quale, entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione, può chiedere che sull’istanza si pronunci l’Assemblea, la quale, se non appositamente convocata, delibererà in occasione della prima riunione successiva.
4. La quota annuale a carico degli associati non è trasmissibile, né ripetibile in caso di recesso o perdita della qualifica di socio.
Art. 6 Diritti e doveri degli associati
1. Tutti gli associati hanno uguali diritti e uguali obblighi nei confronti dell’Associazione.
2. L’ammissione all’Associazione non può essere effettuata per un periodo temporaneo, fatta salva la facoltà di ciascun associato di recedere dall’Associazione in qualsiasi momento mediante comunicazione scritta inviata all’Associazione.
3. Gli associati hanno il diritto di informazione e di controllo stabilito dalle leggi e dallo Statuto, di consultare i libri sociali facendone espressa richiesta scritta al Presidente e di partecipare alle assemblee e, se in regola con il versamento della quota sociale, hanno diritto di voto in proprio e per delega, di eleggere ed essere eletti alle cariche sociali.
4. Gli associati hanno l’obbligo di rispettare le norme del presente Statuto, le deliberazioni degli organi dell’Associazione e di pagare le quote sociali nell’ammontare fissato dal Consiglio Direttivo.
5. Gli associati svolgono in modo personale, spontaneo e gratuito l’attività di volontariato per la realizzazione degli scopi dell’Associazione, quale deliberata dagli organi sociali e ad essi consensualmente assegnata.
6. Non è ammesso per i volontari stipulare con l’Associazione alcun tipo di contratto avente come oggetto rapporti di lavoro dipendente o autonomo. Al volontario possono essere rimborsate soltanto le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro i limiti preventivamente stabiliti dal Consiglio Direttivo.
7. Coloro che prestano attività di volontariato devono essere assicurati contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso i terzi, in conformità a quanto previsto dalla legislazione vigente.
Art. 7 Perdita della qualità di associato
La qualità di associato si perde per:
- Decesso;
- Dimissioni: ogni associato può recedere dall’associazione in qualsiasi momento dandone comunicazione scritta al Consiglio Direttivo; tale recesso avrà decorrenza immediata. Resta fermo l’obbligo per il pagamento della quota associativa per l’anno in corso.
- Decadenza: la decadenza viene dichiarata dal Consiglio Direttivo trascorsi sei mesi dalla data per la quale è previsto l’obbligo del versamento della quota associativa.
- Esclusione: la qualità di associato si perde inoltre nel caso in cui l’associato stesso compia atti in violazione delle previsioni dello Statuto, dell’eventuale regolamento nonché delle delibere approvate dagli organi associativi, tenga un comportamento lesivo dell’immagine dell’Associazione, o qualora intervengano gravi motivi che rendano incompatibile la prosecuzione del rapporto associativo. Il Consiglio Direttivo delibera il provvedimento di esclusione, previa contestazione degli addebiti e sentito l’associato interessato, se richiesto dallo stesso. Il provvedimento di esclusione dovrà essere comunicato con lettera raccomandata all’interessato, che potrà ricorrere entro trenta giorni all’Assemblea. In tal caso il Presidente deve provvedere alla convocazione dell’Assemblea entro quindici giorni dal ricevimento della richiesta e l’Assemblea deve essere tenuta entro trenta giorni dalla convocazione.
Art. 8 Organi dell’Associazione
1. Gli organi dell’Associazione sono:
a) l’Assemblea degli Associati;
b) il Consiglio Direttivo;
c) il Presidente;
d) Comitato Scientifico (eventuale):
e) Organi di Controllo (eventuale).
2. Tutte le cariche associative sono elettive e hanno durata triennale.
Art. 9 Composizione e attribuzioni dell’Assemblea degli Associati
1. L’Assemblea è il massimo organo deliberante dell’Associazione
2. Possono partecipare all’Assemblea, con diritto di voto e di elettorato attivo e passivo, tutti gli associati, a far data dalla deliberazione di ammissione, purchè in regola con il pagamento della quota associativa annuale. Ciascun associato ha diritto ad un voto.
3. Ogni associato ha diritto ad un voto. Gli associati possono farsi rappresentare, mediante delega scritta, da altri associati. Ogni associato può ricevere al massimo due deleghe conferitegli da altri associati.
4. In particolare l’Assemblea ha il compito di:
- delineare, esaminare ed approvare gli indirizzi, i programmi e le direttive generali dell’Associazione;
- individuare le eventuali attività diverse, secondarie e strumentali da realizzare;
- deliberare sul bilancio consuntivo e sull’eventuale preventivo;
- eleggere i componenti del Consiglio Direttivo, determinandone il numero, e l’eventuale Organo di controllo;
- deliberare sulle responsabilità dei componenti degli organi sociali e promuove azione di responsabilità nei loro confronti;
- deliberare sul ricorso dell’aspirante socio in merito al mancato accoglimento della sua richiesta di ammissione, ai sensi dell’art. 5 del presente Statuto;
- deliberare in merito al ricorso sul provvedimento di esclusione dell’associato interessato, ai sensi dell’art. 7 del presente Statuto;
- deliberare su ogni altro argomento che il Consiglio Direttivo vorrà ad essa sottoporre.
L’Assemblea ha inoltre il compito di:
- deliberare sulle modifiche dello statuto dell’Associazione;
- deliberare sullo scioglimento, la trasformazione, la fusione o la scissione dell’Associazione stessa.
5. Le deliberazioni assembleari prese in conformità alla legge ed al presente Statuto obbligano tutti gli associati.
Art. 10 Convocazione dell’Assemblea degli Associati
1. L’Assemblea è composta da tutti gli associati e deve essere convocata dal Presidente, almeno una volta l’anno, entro il 30 aprile, per l’approvazione dei bilanci e ogni qualvolta il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario. Essa deve inoltre essere convocata ogni qualvolta ne faccia richiesta motivata almeno un decimo degli associati; in tal caso il Presidente deve provvedere alla convocazione entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta e l’Assemblea deve essere tenuta entro 30 giorni dalla convocazione.
2. Le convocazioni dell’Assemblea devono essere effettuate mediante comunicazione scritta da inviarsi almeno 15 giorni prima della data fissata per la riunione, ovvero con altro mezzo idoneo ad assicurare con certezza l’avvenuto recapito entro il predetto termine.
L’avviso deve contenere il giorno, il luogo e l’ora per la prima e la seconda convocazione, nonché l’elenco delle materie da trattare.
Art. 11 Validità dell’Assemblea
1. L’Assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione; in sua mancanza l’Assemblea è presieduta dal Vice Presidente; in mancanza di entrambi l’Assemblea nomina il proprio presidente.
2. Spetta al Presidente dell’Assemblea constatare la regolarità delle deleghe ed in genere il diritto di intervento all’Assemblea.
3. L’Assemblea è validamente costituita in prima convocazione quando sia presente o rappresentata almeno la metà più uno degli associati. In seconda convocazione l’Assemblea è validamente costituita qualunque sia il numero degli associati intervenuti o rappresentati.
4. Le deliberazioni dell’Assemblea sono valide quando siano approvate dalla maggioranza dei voti. Nel conteggio dei voti non si tiene conto degli astenuti. Per le deliberazioni riguardanti le modifiche statutarie dell’Associazione è necessaria la presenza della maggioranza degli associati ed il voto favorevole di almeno due terzi degli intervenuti in proprio e per delega. La trasformazione, la fusione, la scissione o lo scioglimento dell’Associazione e relativa devoluzione del patrimonio residuo deve essere deliberato con il voto favorevole di almeno i tre quarti degli associati.
5. Le deliberazioni dell’Assemblea devono constare da verbale sottoscritto dal Presidente dell’Assemblea e dal Segretario. Ogni associato ha diritto di consultare i verbali delle riunioni redatti.
Art. 12 Nomina e composizione del Consiglio Direttivo
1. Il Consiglio Direttivo è l’organo esecutivo dell’Associazione.
2. Il Consiglio Direttivo è eletto dall’Assemblea degli Associati. Esso è composto da un minimo di tre ad un massimo di nove membri, scelti fra gli associati.
3. I membri del Consiglio Direttivo durano in carica tre anni e sono rieleggibili.
Se vengono a mancare uno o più membri, il Consiglio Direttivo provvede a sostituirli nominando al loro posto l’associato o gli associati che nell’ultima elezione assembleare seguivano nella graduatoria della votazione. In ogni caso i nuovi consiglieri scadono insieme a quelli che sono in carica all’atto della loro nomina. Se vengono a mancare consiglieri in numero superiore alla metà, il Presidente deve convocare l’assemblea per nuove elezioni.
4. Il Consiglio Direttivo elegge nel proprio seno il Presidente e il Vice Presidente e assegna gli incarichi di Segretario e Tesoriere scegliendo anche quest’ultimi tra i propri membri. Se del caso, con esclusione della rappresentanza legale, potranno essere attribuiti fino a due incarichi ad una sola persona.
Art. 13 Convocazione e validità del Consiglio Direttivo
1. Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente ogni qual volta sia necessario e, comunque, almeno una volta per ogni esercizio per deliberare in ordine al bilancio consuntivo e all’eventuale preventivo da presentare all’approvazione dell’Assemblea degli associati, oppure dietro domanda motivata di almeno due dei suoi membri.
2. La convocazione è effettuata mediante comunicazione scritta da inviarsi almeno 8 giorni prima della data fissata per la riunione. L’avviso deve contenere il giorno, il luogo e l’ora, nonché l’elenco delle materie da trattare.
3. Il Consiglio Direttivo è presieduto dal Presidente, oppure, in sua mancanza, dal Vice Presidente, ovvero, in mancanza di entrambi, dal componente più anziano di età. Le funzioni di segretario sono svolte dal Segretario dell’Associazione o in casi di sua assenza o impedimento da persona designata da chi presiede la riunione.
4. Le riunioni del Consiglio sono validamente costituite quando vi intervenga la maggioranza dei suoi membri. Le deliberazioni del Consiglio sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei presenti e le medesime dovranno risultare dal verbale della riunione, sottoscritte dal Presidente e dal Segretario. Ogni associato ha diritto di consultare i verbali delle riunioni redatti.
Art. 14 Attribuzioni del Consiglio Direttivo
1. Al Consiglio Direttivo spetta l’attuazione delle direttive generali stabilite dall’Assemblea e la promozione, nell’ambito di tali direttive, di ogni iniziativa diretta al conseguimento degli scopi dell’Associazione.
2. Al Consiglio Direttivo spetta inoltre:
- eleggere il Presidente e il Vice Presidente;
- assegnare tra i suoi componenti gli incarichi di Segretario e Tesoriere;
- amministrare le risorse economiche dell’Associazione ed il suo patrimonio, con ogni più ampio potere al riguardo;
- predisporre, alla fine di ogni esercizio finanziario, il bilancio consuntivo e l’eventuale bilancio preventivo del successivo esercizio, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;
- qualora lo ritenga opportuno redigere un apposito regolamento interno che, conformandosi alle norme del presente Statuto, dovrà regolare gli aspetti specifici e organizzativi della vita dell’Associazione. Detto regolamento dovrà essere sottoposto per l’approvazione all’Assemblea che delibererà con maggioranze ordinarie;
- indire adunanze, convegni, ecc.;
- deliberare tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione dell’Associazione;
- deliberare l’adesione dell’Associazione ad altre istituzioni analoghe;
- decidere sull’ammissione, la decadenza e l’esclusione degli associati;
- deliberare, in caso di particolari necessità, di assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazione di lavoro autonomo, anche ricorrendo ai propri associati secondo quanto disposto dall’art. 36 del D.Lgs. n. 117/2017;
- proporre all’Assemblea il conferimento di onorificenze e/o di cariche onorifiche ad associati o a terzi che abbiano acquisito particolari benemerenze nelle attività proprie dell’Associazione; ai non associati a favore dei quali è deliberato tale conferimento non spettano i diritti di cui all’art. 6, comma 3;
- istituire sedi operative, nominando il/i relativo/o responsabile/i, con potere di revoca.
Art. 15 Il Presidente
1. Il Presidente è il rappresentante legale dell’Associazione di fronte ai terzi, anche in giudizio. Egli è anche Presidente dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo.
2. Il Presidente viene eletto dal Consiglio Direttivo al suo interno, dura in carica tre anni ed è rieleggibile.
3. Egli convoca e presiede l’Assemblea e il Consiglio Direttivo.
4. Il Presidente in particolare:
- provvede all’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo;
- è delegato a compiere tutti gli atti di ordinaria amministrazione dell’Associazione e in particolare aprire conti correnti bancari e postali e operare sugli stessi; compiere ordinarie operazioni finanziarie e bancarie; eseguire incassi di qualsiasi natura da qualsiasi ufficio, ente, persona fisica e giuridica, rilasciando quietanze; effettuare pagamenti di qualsiasi natura, ivi inclusi i pagamenti di salari e stipendi ai dipendenti.
Per le operazioni bancarie e finanziarie il Consiglio Direttivo può richiedere la firma abbinata di altro componente il Consiglio.
5. Al Presidente compete la tenuta dei rapporti con gli enti e le istituzioni presenti nel territorio.
6. In caso di urgenza può adottare, altresì, provvedimenti di competenza del Consiglio Direttivo, con l’obbligo di riferirne allo stesso nella prima riunione successiva.
7. Il Vice Presidente sostituisce il Presidente in caso di sua assenza o impedimento, in tutte le funzioni allo stesso attribuite.
Art. 16 Il Segretario ed il Tesoriere
1. Il Segretario ed il Tesoriere affiancano il Presidente nello svolgimento delle sue funzioni.
2. Al Segretario compete:
- la redazione dei verbali delle sedute dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo.
- curare la tempestività delle convocazioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo;
- la redazione dei libri verbali nonché del libro soci e del registro degli associati che prestano attività di volontariato.
3. Al Tesoriere spetta il compito di:
- tenere ed aggiornare i libri contabili;
- predisporre il bilancio dell’Associazione.
Art. 17 Organo di Controllo
1. L’Organo di controllo, monocratico, è nominato qualora l’Assemblea lo ritenga opportuno o per obbligo normativo, ai sensi dell’art. 30, comma 2 del D.Lgs. n. 117/2017.
Il componente dell’Organo dura in carica tre anni, è rieleggibile e può essere scelto anche fra persone estranee all’Associazione, con riguardo della loro competenza, e deve essere scelto tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro.
2. L’Organo di controllo:
• vigila sull’osservanza della legge, dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;
• vigila sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento;
• esercita compiti di monitoraggio dell’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Il componente dell’Organo di controllo può in qualsiasi momento procedere ad atti di ispezione e di controllo e, a tal fine, può chiedere agli amministratori notizie sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari.
3. Esso può esercitare inoltre, al superamento dei limiti di cui all’art. 31, comma 1 del D.Lgs. n. 117/2017, la revisione legale dei conti.
Art. 18 Libri sociali
1. L’Associazione deve tenere, a cura del Consiglio Direttivo, i seguenti libri:
- libro degli associati;
- registro dei volontari, che svolgono la loro attività in modo non occasionale;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’Assemblea;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio Direttivo.
2. Il libro delle adunanze e delle deliberazioni degli eventuali altri organi associativi sono tenuti a cura dell’organo cui si riferiscono.
Art. 19 Risorse economiche
1. Le entrate dell’Associazione sono costituite, nel rispetto dei limiti previsti del D.Lgs. n. 117/2017, da:
– quote associative e contributi degli associati;
– erogazioni liberali di associati e terzi;
– donazioni e lasciti testamentari;
– entrate derivanti da attività di raccolta fondi;
– contributi e apporti erogati da parte di amministrazioni pubbliche, compresi rimborsi o entrate derivanti da prestazioni di servizi svolti in convenzione;
– contributi di organismi pubblici di diritto internazionale;
– rendite patrimoniali;
– proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi;
– entrate da attività diverse, svolte in modalità secondaria e strumentale ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 117/2017.
2. È vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale a fondatori, associati, lavoratori e collaboratori, amministratori ed altri componenti degli organi sociali, anche nel caso di recesso o di ogni altra ipotesi di scioglimento individuale del rapporto associativo.
3. Il patrimonio dell’Associazione, comprensivo di eventuali ricavi, proventi, entrate comunque denominate è utilizzato per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Art. 20 Esercizio finanziario
1. L’esercizio finanziario ha inizio il 1° gennaio e si chiude il 31 dicembre di ogni anno.
2. Al termine di ogni esercizio finanziario, il Consiglio Direttivo redige il bilancio consuntivo e l’eventuale preventivo che avrà cura di depositare presso la sede sociale, a disposizione degli associati, cinque giorni prima della data stabilita per l’Assemblea ordinaria annuale, unitamente alla relazione dei revisori, qualora nominati.
3. Dal bilancio devono risultare i beni, i contributi ed i lasciti ricevuti. Gli eventuali utili o avanzi di gestione, così come le componenti patrimoniali con essi conseguiti, non potranno essere distribuiti neppure in modo indiretto, ma dovranno essere devolute in attività, impianti ed incrementi patrimoniali finalizzati al raggiungimento degli scopi dell’Associazione.
Art. 21 Trasformazione, fusione, scissione, scioglimento o estinzione
1. La trasformazione, la fusione, la scissione, lo scioglimento o l’estinzione dell’Associazione è deliberato dall’Assemblea, secondo le modalità indicate dall’art. 11 comma 4 del presente Statuto.
2. L’Assemblea dovrà provvedere, se del caso, alla nomina di uno o più liquidatori, scegliendoli preferibilmente tra gli associati.
3. In caso di scioglimento dell’Associazione, tutte le risorse economiche che residuano dopo l’esaurimento della liquidazione non potranno essere divise tra gli associati, ma saranno devolute ad altro ente del terzo settore, previo parere positivo dell’Ufficio di cui all’art. 45 comma 1 del D. Lgs. n. 117/2017 allorquando istituito.
Art. 22 Disposizioni generali
Per quanto non previsto dal presente Statuto, dagli eventuali Regolamenti interni e dalle deliberazioni degli organi associativi, si applica quanto previsto dal Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del terzo settore) e, in quanto compatibile, dalle norme del Codice Civile.
LINEE PROGRAMMATICHE
Soon Available