AUTISTIC LIVES MATTER
AUTISTIC LIVES MATTER
Forse ci siamo occupati troppo della Lombardia e poco del Piemonte.
In Piemonte (a Torino) stanno accadendo VICENDE ASSURDE come quella che vede un genitore come Gianfranco Vitale – impegnato da anni nella lotta per la dignità e i diritti dell’autismo – ricorrere alla denuncia pubblica per riabbracciare il figlio. O come quella che, pochi giorni fa (ne ha parlato la Stampa e il TG3 regionale), ha visto coinvolta la famiglia di Luca, a cui è stata impedita la ripetizione di un anno scolastico a un ragazzo autistico 19enne che, peraltro, aveva reagito straordinariamente alla quarantena e alla didattica a distanza, impedendogli di replicare un anno di studi forse decisivo.
Ma, a ben vedere, si tratta di assurdità solo apparenti: dietro ci sono centinaia di vite negate, di centri diurni chiusi, o riaperti in condizioni di sicurezza precarie, residenze sanitarie che appaiono insensibili alle reali necessità delle persone. SOTTO, appare emergere un SISTEMA fatto apposta per relegare a ruolo MARGINALE la volontà della famiglia e, soprattutto, la dignità e le necessità delle persone disabili. Questi diventano così merce di scambio, pedine da muovere secondo interessi e finalità che hanno ben poco da spartire con le leggi (pur esistenti e lungimiranti in fatto di disabilità) e con la tanto “recitata” CENTRALITA’ DELLA PERSONA.
Qui assistiamo, ancora una volta, ad una spietata interpretazione della realtà a favore dei soliti noti, a favore delle caste socio-sanitarie (che forse vorrebbero il gregge nelle RSD e nelle RSA contro ogni morale e contro ogni pietà?), a favore di funzionari che potrebbero negare persino l’evidenza.
Di fronte a situazioni estreme come quella narrata nell’articolo apparso su La Stampa, la prima reazione è l’incredulità, la seconda deve essere l’indignazione e la terza è quella della mobilitazione.
E di fronte a tante belle parole spese nei TAVOLI istituzionali (budget di salute, progetto di vita, autodeterminazione delle persone disabili, “azioni integrate” etc etc) DOBBIAMO AFFERMARE A VOCE ALTA CHE NESSUNO DI NOI VORRA’ MAI SEDERSI ACCANTO A GENTE INCAPACE DI INTENDERE (la disabilità) MA CAPACI DI VOLERE (il potere decisionale).
Le regole – non le leggi – devono cambiare. Se non cambiano le regole, (quelle non scritte che ci vedono come carne da macello) un giorno (molto presto) ci sarà qualcuno che scriverà sulle strade le stesse parole dei movimenti Black Lives Matter.
FIDA, ASSIEME A MOLTEPLICI REALTÀ DELLA NEURO-DIVERSITÀ, CHIEDE LA COMPLETA REVISIONE DEI DECRETI CHE HANNO (O POTRANNO, IN FUTURO) AVERE IMPATTO SULLA NEURO-DIVERSITÀ E SULLE DISABILITÀ, IN FUNZIONE DEL RISPETTO DELLE PERSONE COINVOLTE E DELLA LORO INTEGRITÀ FISICA E PSICHICA.
Pierluigi Frassineti, FIDA
13 luglio 2020
AUTISTIC LIVES MATTER
Forse ci siamo occupati troppo della Lombardia e poco del Piemonte.
In Piemonte (a Torino) stanno accadendo VICENDE ASSURDE come quella che vede un genitore come Gianfranco Vitale – impegnato da anni nella lotta per la dignità e i diritti dell’autismo – ricorrere alla denuncia pubblica per riabbracciare il figlio. O come quella che, pochi giorni fa (ne ha parlato la Stampa e il TG3 regionale), ha visto coinvolta la famiglia di Luca, a cui è stata impedita la ripetizione di un anno scolastico a un ragazzo autistico 19enne che, peraltro, aveva reagito straordinariamente alla quarantena e alla didattica a distanza, impedendogli di replicare un anno di studi forse decisivo.
Ma, a ben vedere, si tratta di assurdità solo apparenti: dietro ci sono centinaia di vite negate, di centri diurni chiusi, o riaperti in condizioni di sicurezza precarie, residenze sanitarie che appaiono insensibili alle reali necessità delle persone. SOTTO, appare emergere un SISTEMA fatto apposta per relegare a ruolo MARGINALE la volontà della famiglia e, soprattutto, la dignità e le necessità delle persone disabili. Questi diventano così merce di scambio, pedine da muovere secondo interessi e finalità che hanno ben poco da spartire con le leggi (pur esistenti e lungimiranti in fatto di disabilità) e con la tanto “recitata” CENTRALITA’ DELLA PERSONA.
Qui assistiamo, ancora una volta, ad una spietata interpretazione della realtà a favore dei soliti noti, a favore delle caste socio-sanitarie (che forse vorrebbero il gregge nelle RSD e nelle RSA contro ogni morale e contro ogni pietà?), a favore di funzionari che potrebbero negare persino l’evidenza.
Di fronte a situazioni estreme come quella narrata nell’articolo apparso su La Stampa, la prima reazione è l’incredulità, la seconda deve essere l’indignazione e la terza è quella della mobilitazione.
E di fronte a tante belle parole spese nei TAVOLI istituzionali (budget di salute, progetto di vita, autodeterminazione delle persone disabili, “azioni integrate” etc etc) DOBBIAMO AFFERMARE A VOCE ALTA CHE NESSUNO DI NOI VORRA’ MAI SEDERSI ACCANTO A GENTE INCAPACE DI INTENDERE (la disabilità) MA CAPACI DI VOLERE (il potere decisionale).
Le regole – non le leggi – devono cambiare. Se non cambiano le regole, (quelle non scritte che ci vedono come carne da macello) un giorno (molto presto) ci sarà qualcuno che scriverà sulle strade le stesse parole dei movimenti Black Lives Matter.
FIDA, ASSIEME A MOLTEPLICI REALTÀ DELLA NEURO-DIVERSITÀ, CHIEDE LA COMPLETA REVISIONE DEI DECRETI CHE HANNO (O POTRANNO, IN FUTURO) AVERE IMPATTO SULLA NEURO-DIVERSITÀ E SULLE DISABILITÀ, IN FUNZIONE DEL RISPETTO DELLE PERSONE COINVOLTE E DELLA LORO INTEGRITÀ FISICA E PSICHICA.
Pierluigi Frassineti, FIDA
13 luglio 2020